Arte e cultura

Saluzzo

Fu l’antica capitale dell’omonimo marchesato sotto il quale conobbe tra 400 e 500 un periodo di floridezza economica di cui restano svariate testimonianze di edilizia civile e religiosa ricche di opere d’arte. Molto conosciuta per il centro storico con il maniero denominato "Castiglia", oggi centro museale. I monumenti più importanti sono la Torre Civica, Casa Cavassa, la chiesa di San Giovanni ed il duomo. Centro commerciale e di servizi per la Valle Varaita e paesi vicini. Costigliole Saluzzo con il castello Reynaudi e il Palazzo della Tur, Manta con il castello della Manta gestito dal Fai e Revello con la Cappella Medioevale.

Langhe

Le langhe, terra di vini (Dolcetto, Barbera, Nebbiolo, Barolo, Favorita, Arneis), frequentata a livello internazionale per l’enogastronomia d’eccellenza, abbinata a paesaggi collinari con panorami sulle Alpi Cozie.

Il capoluogo è Alba, conosciuta per la fiera del tartufo, che nel tempo è diventata occasione per la promozione dell’eccellenza del territorio. È sede della Ferrero, industria dolciaria, presente a livello mondiale che nel tempo ha valorizzato la produzione locale di nocciole con la varietà “tonda gentile di Alba”.

Queyras

È la regione d’oltralpe compresa nel bacino idrografico del fiume Guil confluente nella Durance poco a valle di Guillestre.

Storicamente fu, insieme a Chateau Dauphin, Oloux, Prà Gialà, uno dei cinque Escartons federati nella repubblica. Prima politica di autogoverno di comunità alpine durante cinque secoli e conclusasi con il trattato di Utrecht, isolata geograficamente (unico accesso invernale la strada che attraversa le gorges e valle di Chateau Queyras) è una regione dal clima estivo molto asciutto che sin dal dopoguerra ha improntato il suo sviluppo sull’allevamento, artigianato, agricoltura e turismo. Le particolarità ambientali sono tutelate dal Parc Regional du Queyras. Nel tempo sono state attuate varie azioni di partenariato internazionali con la valli Pellice, Po, Variaita. Molto conosciuti St. Veran (uno dei comuni più alti d’Europa), Chateau Queyras per il suo importante castello, ed il Colle dell’Izoard meta in estate di ciclisti da tutto il mondo.

Dalla Val Varaita vi si accede in estate tramite il valico internazionale del Colle dell’Agnello (mt. 2700).

Valle Maira

Si distingue dalle valli limitrofe per l’orografia molto particolare dovuta all’affioramento di rocce calcaree modellate dall’azione delle acque. Famoso è l’altipiano della Gardetta con la rete di strade ex militari che vi accedono e la attraversano.

La si raggiunge salendo da Dronero lungo la strada realizzate in epoca giolittiana che si dirama in numerosi valloni laterali un tempo molto popolati dove hanno ancora sede alcuni Comuni, in alcuni casi soppressi ed unificati ai centri abitati del fondovalle.
Molto conosciuta è la conca di Elva con gli affreschi della Chiesa Parrocchiale dipinti da Hans Clemer alla fine del 1400 e oggi quasi isolata per la chiusura al traffico veicolare della strada del Vallone, ricavata nella roccia strapiombante con numerose gallerie: un’opera unica nel suo genere.
Spogliatasi nel dopoguerra come le valli limitrofe ha conosciuto sin dagli anni novanta uno sviluppo legato al turismo escursionistico con il tracciato dei “percorsi occitani” itinerario di trekking di quindici tappe dalla bassa all’alta Valle e ritorno.
È molto frequentato dai turisti tedeschi anche per l’utilizzo della mountain bike; eccellente l’offerta ricettiva nelle numerose strutture presenti.
Molto conosciuti i riti di arrampicata con le pareti di Camoglieres e della Rocca Castello- Provenzale.

Meridiane

Chiamate anche orologi solari, “sulaire” in occitano, furono per secoli gli indicatori del tempo, prima dell’avvento degli attuali sistemi meccanici ed elettronici. Sono molto diffuse nel Vallone di Bellino dove se ne contano una quarantina sulle facciate di case e chiese bene esposte al sole: è infatti l’ombra prodotta dallo stilo (asta metallica) infisso nella muratura ad indicare le ore della giornata tracciate sulla base di un appostito sistema di calcolo. Sono sovente accompagnate da molti e/o decorazioni legate all’estro dell’autore o del committente.
Sono state recentemente recuperate e segnalate ad opera del Comune che ne ha predisposto un apposito itinerario di visita.

Architettura alpina

L’architettura tradizionale risente in modo marcato della cultura mediterranea legata all’uso della pietra.
La presenza in loco di rocce metamorfiche ad elevata scistosità ha da sempre consentito di ricavare un eccellente materiale per la costruzione delle murature e dei tetti, le cui lastre di copertura, chiamate lause, costituiscono una vera particolarità.
Oltre all’impiego negli edifici religiosi e nelle dimore signorili (caratteristiche quelle con la facciata “a vela” del periodo medievale) è nelle case contadine che la pietra, insieme al legno di larice o di castagno risalti per le orditure dei tetti, ha trovato il suo massimo utilizzo dando luogo a forme e strutture particolari come le case ed i portici a colonna o gli enormi volumi dei fienili della media e dall’alta valle.

Cultura occitana

La Val Varaita fa parte delle dodici valli (dalla Val di Susa alla Val Tanaro) che compongono la minoranza linguistica d’oc – occitania – in territorio italiano.
La particolarità della lingua è articolata in varie forme dialettiche che riscuotono localmente dell’influenza del piemontese o del francese, secondo la posizione geografica e la storia della popolazione.
Legata particolarmente al mondo contadino è oggi meno praticato dalle nuove generazioni che hanno sovente trovato nella musica abbinata alle danze un fattore di aggregazione e di appartenenza diventato di moda anche nei centri più popolosi del fondovalle e della pianura.

Musei

Sono numerose le strutture museali presenti sul territorio.

Costigliole Saluzzo - Museo etnografico del lavoro contadino.
Piasco - Museo dell’Arpa “Victor Salvi” collegato con la fabbrica di arpe che esporta in tutto il mondo.
Venasca - Fabbrica dei suoni, percorso didattico nell’ambito della musica e dei suoni.
Isasca - Centro Alfa Betulla dedicato al legno.
Melle - “Tavio Cosio” sede associazione. Sono consultabili i disegni e gli scritti del poeta. Info P. Giusiano 3924033519. Museo etnografico “ l’umbra de nosta gent” (privato) di Elda Giusiano e Beppe Chiesa. Sacrario. Raccolta di 10.00 piastrine di soldati morti o dispersi nelle guerre.
Frassino - Museo dei Muratori, presso l’edificio Comunale. Raccoglie le testimonianze di questo antico mestiere locale.
Sampeyre - Museo civico etnografico raccoglie le testimonianze della vita di Sampeyre. Ha una sala dedicata alla Bajo.
Casteldelfino - Museo Ier a la Vilo.
Bellino - Museo delle Meridiane. Dedicato ai vari aspetti di questa particolarità locale.
Castello di Pontechianale - Museo del mobile dell’alta Valle Varaita (privato). Con esposizioni monografiche stagionali.
Chianale ( Pontechianale) - Museo del Costume. Con sede nella ex missione dei cappuccini, allestimenti accattivanti di questo importante aspetto della cultura locale.
Liero d’armuni – Raccolta di strumenti delle varie epoche suonati nelle Valli occitane (privato).

Feste tradizionali

Possiamo suddividerle in due grosse categorie: quelle religiose sono diffuse in tutti i luoghi dove le comunità del paese festeggiano la ricorrenza del santo patrono a cui sono dedicate chiese e cappelle. La giornata comprende solitamente la cerimonia religiosa con la messa e, sovente, la processione è seguita da un momento conviviale accampo agnato da giochi, musica, canti e danze per tutti. Diffuso soprattutto in media e alta valle il cosiddetto “incanto” (dal locale “inciant”), durante il quale i massari pongono all’asta oggetti o generi alimentari offerti dalle famiglie del posto per garantire le spese di manutenzione dell’edificio religioso. Tra le più conosciute citiamo S. Lucia a Venasca (terza domenica di settembre), S. Pietro a Sampeyre (ultima domenica di giugno) e S. Lorenzo a Chianale (10 agosto).

Altre feste, di origine più antica, hanno mantenuto nel tempo un aspetto più laico legato sovente alle ritualità del Carnevale. Sono soprattutto le Baie (dal tardi latino Abbadie), molto diffuse in epoca medievale, invise più al potere politico e religioso come espressione di libertà e comportamenti poco controllabili. Rimangono oggi le Baio dell’Ubac de Fraise, a S. Maurizio di Frassino, la Beò de Blins, nel quartiere alto di Bellino, e la più famosa Baio di Sampeyre, celebrata ogni cinque anni a ricordo della cacciata dei Saraceni avvenuta intorno all’anno mille, che riunisce in tre giornate i cortei del capoluogo e delle frazioni (Rore – Calchesio – Villar – dal 2017 anche Becetto) con una moltitudine di personaggi dai costumi variopinti ornati con nastri e coccarde. È usanza ancora praticata in alcuni paesi la festa dei Magnin, con la polenta condivisa dai partecipanti il venerdì grasso o il giorno delle ceneri. “Li Lup”, a Chianale ha invece come copione un personaggio travestito in cerca di ragazze nelle strade e nelle case del paese, a stento trattenuto da alcuni giovanotti accompagnati dalla musica di fisarmonica. Più recente Lu Cianto Viol a Becetto, dedicato alla musica popolare, l’ultima domenica di agosto, luogo in cui affluiscono cantori, musicanti e ballerini provenienti da varie località di partenza lungo gli antichi sentieri.

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